Ho sempre creduto nel giornalismo, quello serio che scova le
malefatte dei potere: mi piace l' idea del giornalista come cane da guardia del
potere, non mi piace il giornalismo versione cane da compagnia, o riporto (Rif. M.Travaglio).
Per di più adoro le critiche se costruttive. Non è tanto per
dire: quando ho dovuto scegliere con quale azienda fare la mia tesi di master
ho scelto quella che nei progetti precedenti mi aveva criticato di più, perchè
pensavo che così avrei imparato di più!
Sono convinta che si può sempre fare meglio, e quando
qualcuno mi fa un sacco di complimenti non sono mai al settimo cielo perché ,primo,
ho paura che siano di convenienza, secondo, non sto imparando nulla di nuovo.
In queste situazioni
chiedo sempre cosa avrebbe fatto diversamente e rompo le scatole fino ad
avere una risposta che mi soddisfa... ok sono un pò fissata...
Uno dei miei sogni segreti è sempre stato quello di fare
delle critiche sul mondo della moda, però non so se avete notato nelle riviste
italiane (a breve indagini anche su quelle estere) non si trova mai una parola
negativa sul lavora di uno stilista o di un azienda, tutti dicono bene di
tutti, strano....
Infatti come raccontava il giornalista Luca Testoni ad un
conferenza, il giornali di moda in Italia sono nati perchè le case di moda
avevano bisogno di spazio per far vedere i loro prodotti. Questo genere di
stampa vive sopratutto grazie alla pubblicità che le varie aziende di moda inseriscono,
avete notato che a volte sono più belle ed interessanti le pubblicità dei
redazionali?
Sono confusa... pensavo si comprasse i giornali per il
contenuto non per i finanziatori... Sta di fatto che se tu hai un'azienda di
moda e vuoi vedere i tuoi prodotti in qualche servizio di moda, per quanto
meravigliosi possano essere è bene mandare qualche regalino in redazione (ho
indagato è così anche all'estero :( ) Purtroppo
questo non accade solo con le riviste del settore ….Non so se avete sentito
parlare della storia della cotoletta e di Dolce&Gabbana... sempre Luca
Testoni ad una conferenza raccontò questa storia : un
giornalista del Sole24Ore è andato al ristorante Gold a Milano (i proprietari
sono Domenico Dolce e Stefano Gabbana n.d.r.) e tra le varie cose ha ordinato
una cotoletta, che non è stata di suo gradimento, una volta tornato in
redazione ha scritto che questo piatto non è stato apprezzato. L'articolo viene
pubblicato e Dolce&Gabbana chiama il Sole24Ore e minaccia che se non
retificano l'articolo toglieranno la pubblicità nella loro testata.
Il quotidiano economico rifiuta "la proposta", la
casa di moda dopo un pò non investe più nel quotidiano, conseguenza pubblicano
un articolo di retifica e la casa di moda reinveste in pubblicità nella
testata.... Non è che nascondendo la verità o i fatti questi non esistano...
difatti quando parlavo con i miei amici che vivono a Milano e raccontavo questa
storia mi dicevano "si vabbè, si sa che al Gold non si mangia
bene!" …Ma il Sole24Ore ha ceduto
al ricatto!
A me piacerebbe molto avere la libertà di scrivere quello
che penso, è da quando sono nata che cerco libertà ed indipendenza, ma sono una
povera aspirante Fashion Designer... ho bisogno di avere giornali e case di
moda dalla mia parte o per lo meno non contro... Però mi piacciono un sacco le sfide... e come
diceva una mia cara insegnante :" tu sembri un angioletto, in realtà sei
una iena, sei anarchica, indomabile!" Grazie Fracasso, queste parole mi
aiutano nei momenti di smarrimento...
Dunque care aziende i regali sono graditi, non assicuro i
risultati, come nelle medicine possono avere
effetti collaterali...
mah ! un momento, non si usa più dire: non importa se ne si
parla bene o male, basta che se parli?!
written by @francescapaolin
pushed by feltrinelly
ps. @francesca paolin..stay hungry stay foolish...ma soprattutto stai cazzo!!!!!!!!!!!!!
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